sabato 26 agosto 2017

LA RICERCA DELLA FELICITA'

LA RICERCA DELLA FELICITA'


Questo è un post autobiografico, visto che non sono in grado, come
psicologa e come ricercatrice, di dare una definizione della felicità
esaustiva, posso azzardare delle descrizioni, ma nulla vale di più della
personale esperienza.

A volte le persone hanno molto e non lo vedono, allora sono inquieti,
ansiosi, vagano intorno alle proprie nevrosi e appresso a chimere
future. Vedono la felicità come qualcosa che si ottiene avendo ciò che
più desiderano, qundi sempre proiettati nel futuro.

La cosa più frequente che si fa in questi casi è lo spostamento. Si
sposta l'obiettivo, si comprano cose, si fanno esperienze a gogo per
acquisire materiale per essere felici. Non si apprezza, a volte,
l'esperienza in sé, ma più il ricordo di essa. Si vive nel presente o
nel futuro.

Poi arriva il viaggio, il classico viaggio per trovare sé stessi, che può durare un giorno o mesi. Il mio è durato anni.

Si va lontani, per andare vicino, dentro di sé. Il luogo più lontano.

Si torna, si va, si torna di nuovo.

La felicità continua imprigionata in piccoli ricordi, intensi, ma che hanno già il sapore della perdita, del passato.

Infine si smette di cercare. E qualcosa ci piomba addosso. Un libro, un
incontro, molti altri in seguito, un cammino interiore, uno spirituale.

Poi arriva il compromesso, la scelta, il matrimonio, i conflitti.

Infine ci si stanca di lottare, e ci si abbandona, come quando nel mare
calmo ti metti a morto a galla, e dopo non devi fare nulla, non hai
impegni, senza fretta.

Allora succede qualcosa. Il sacrificio, la sofferenza, cominciano ad
essere più lievi, quasi belle. Finché tutto ha un senso. Preciso e
amabile. Tutto è ordine e bellezza. L'angolo della casa, il sorriso
della bambina, la quiete della notte. Il calore della doccia, la
morbidezza del cuscino.

E la gratitudine trabocca dal cuore, in un flusso continuo e dolce.

Questa è la mia felicità.

mercoledì 23 agosto 2017

MA QUANTO DEVE DURARE UNA PSICOTERAPIA?


Di frequente le persone mi domandano quanto è la durata della psicoterapia, vediamo di chiarire alcuni punti importanti.
Ogni approccio, o scuola di psicoterapia, è diverso nel metodo e nella durata del trattamento. Ci sono delle scuole più brevi, e focalizzate sul sintomo, ed altre che vanno più in profondità e hanno una durata maggiore.
Tutti gli approcci chiamati "del profondo", tra cui la Gestalt, che è quello che io uso, hanno come obiettivo curare i meccanismi patologici, quelli che ci fanno soffrire, definitivamente, e cambiarne gli schemi nevrotici sottostanti.
Curare una nevrosi, o altre patologie non è come prendere un farmaco per far andare via l'influenza, non abbiamo una "malattia" che dopo un po se ne va e siamo guariti. Se i nostri schemi comoportamentali,  il nostro stile affettivo e relazionale, ci fanno soffrire, ciò è dovuto a una difesa "creativa" che abbiamo attuato nell'infanzia, a volte molto remota, per reagire all'ambiente, difesa che diventa inadatta quando siamo adulti. Ciò vuol dire che la nostra casa, il sé, ha i mattoni delle fondamenta friabili o non buoni e, quando una casa ha le fondamenta inadatte che si fa? Si mette mano alla sua struttura. Non c'è da preoccuparsi, nessuno abbatterà una casa tanto faticosamente costruita, che merita rispetto e amore, non può né vuole farlo. Sarà il paziente stesso, che trovando nuovi mattoni, lascerà andare quelli che non gli servono più, e lo psicoterapeuta lo aiuterà nel processo di costruzione e consapevolezza.
Si capisce, qundi che il percorso, per essere definitivo ed efficiente deve durare, in genere, qualche anno. d'altronde ci abbiamo messo anni per costruire i nostri copioni.
Esistono terapie che durano alcuni mesi soltanto. Ma, giudicherà il paziente, insieme al suo terapeuta, quanto vuole e può mettersi in giuoco. E sentirà quanto tempo, fiducia e lavoro serve per creare una relazione fruttuosa, nutriente, che dura nel tempo, una relazione che cura.

sabato 19 agosto 2017

mercoledì 8 febbraio 2017

QUAL'È IL TUO TEMA VITALE. SEMNARIO

Sabato 11 marzo, alla Galleria Sallustiana Art today, via Sallustiana 27/A
avverrà il seminario dal titolo: Qual'è il tuo tema vitale.

Il laboratorio, esperienziale, si basa sulla tecnica "Scene da un film", in cui i partecipanti, dopo essere stati condotti in un suggestivo rilassamento, con musiche tratte dai film famosi, potranno scegliere il loro film preferito, che li ha colpiti molto, in passato o recentemente.
In seguito sceglieranno una scena.... da qui si farà un lavoro individuale, di scoperta del Tema Vitale.
Un percorso avvincente, che ha come obiettivo l'acquisizione di maggiore consapevolezza per poter gestire quegli eventi che ci accadono, ricorrenti, in cui sembriamo destinati a ripetere lo stesso schema.
Queste capacità acquisite miglioreranno il senso di libera scelta nella nostra vita, e ci sentiremo più liberi, e felici.

i posti sono limitati
info 339.349.5068
deborahtrinchi.psicologia@hotmail.com

o seguire il link per la prenotazione eventbrite cliccando qui sotto

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di seguito il video di presentazione
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