martedì 17 settembre 2013

COSA FA IL TERAPEUTA?


ll ruolo del terapeuta non è indicarti la strada percorrere, né tantomeno di percorrerla per te. 
Immagina di camminare su di una strada buia di notte. Non c'è neanche un lampione, e la luna è oscurata dalle nuvole. Sai che la strada è dritta e dove finirà, e che quindi, se continuerai a seguirla arriverai comunque alla fine del percorso. Però non hai idea se esistano scorciatoie, o se ci sono ostacoli che potresti superare, o aggirare. Ogni tanto cadi, ti fai male, a volte di più altre meno. Ti rialzi sempre. A volte stazioni nella buca anche un bel po'.
È possibile che tu non sappia che esiste la possibilità di vederci qualcosa, perché sei abituato a far scegliere al tuo inconscio, ad incespicare per copioni automatici, al buio insomma.
Il ruolo del terapeuta è quello di accendere una luce, a volte una torcia, a volte un bel faro fluo di quelli da fotografo del cinema, nelle migliori delle ipotesi a fare proprio giorno. A quel punto tu, e solo tu, comincerai prima a girare intorno agli ostacoli, poi a saltarli, poi a rimuoverli e dare una pulita alla strada, o magari a divertirtici con gli ostacoli, pensando che ci puoi pure giocare, allenandoti. Comincerai a prendere scorciatoie tra gli alberi, a godere del cammino, ti riposerai guardando l'orizzonte, e  osservando la strada fatta.  Solo con la luce puoi decidere il modo migliore di fare il tuo, personalissimo cammino.
Potresti anche trovare amici sulla stessa strada, che condividono il cammino, e che prima non vedevi semplicemente perché era buio, e camminare mano nella mano.
(foto: Roma, Villa Riccio - D.T)

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